A tu per tu con Federico Faccioli di Aletheia, casa editrice no-profit

Tempo di lettura: 2 minuti

Come funziona una piccola casa editrice e cosa propone il mondo editoriale in Italia oggi: questi i temi della conferenza tenutasi giovedì 14 dicembre all’università di Verona

di Jacopo Segalotto

 

“Una volta eri qualcuno perché avevi scritto un libro, oggi sei qualcuno e quindi scrivi un libro”: è da questa riflessione che incomincia l’incontro tra gli studenti di Editoria e Giornalismo e Federico Faccioli, fondatore e direttore di Aletheia, casa editrice veronese no-profit, la più votata sui social nel 2017.

Le parole chiave del suo modo di lavorare sono testardaggine, passione e il non essere capitalisti, anche se sempre con un occhio al mercato, perché un libro per avere successo deve piacere, bisogna essere commerciabili. Inoltre un passaggio importante prima del lancio di un libro è il crowdfunding, così chi è interessato può dare un piccolo contributo per sostenere l’autore e la sua pubblicazione.

Si è parlato anche del mondo editoriale italiano, dove secondo Faccioli il problema è già a monte, ovvero nelle università in cui si insegna editoria sui libri, dimenticandosi della realtà italiana dei grandi numeri, all’interno della quale un autore emergente fatica a raggiungere le 50/100 copie vendute. Un altro problema sono le case editrici stesse, circa 10 mila in Italia, ma il 90% a pagamento, in cui basta che un autore qualsiasi paghi per vedersi pubblicato il proprio romanzo.

Se è vero che metà degli italiani scrive, ogni giorno escono 1000 nuovi libri, 99% dei quali si rivela poi un insuccesso, “a meno che tu non sia Fabio Volo che con un unico libro vende 6 milioni di copie”, spiega Faccioli. Gli italiani poi leggono poco, e in giovane età non si fa abbastanza per diffondere la conoscenza, o meglio si punta solo alla letteratura di 40 anni fa; basti infatti vedere le tracce dell’ultima maturità, con Caproni come tema d’italiano, il che contribuisce a creare un pericoloso gap generazionale.

In un panorama del genere non proprio incoraggiante, dove un libro, prima di vedere la luce e di essere pubblicato, deve passare attraverso la catena di distribuzione e farsi largo tra le due/tre grandi case editrici che monopolizzano il mercato e dove invece le piccole case editrici come Aletheia devono organizzare serate ed eventi per sopravvivere ed essere presenti alle fiere per farsi conoscere, si registra un timido ritorno alla voglia di leggere, per il semplice piacere di sfogliare le pagine di un romanzo di quell’autore che nessuno conosce ma che tutti impareranno ad apprezzare.

 

Qui il sito di Aletheia Editore: http://www.aletheiaeditore.it/

 

 

 

 

 

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Una risposta

  1. Massimo ha detto:

    Molto interessante #aletheiaeditore

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