Clean Up Day: quando la sostenibilità incontra l’azione concreta

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Il progetto di Ecospiracy, Clean Up Day, è stato riproposto a fine marzo nel Parco Bosco Buri, in collaborazione con Univr for Sdgs e Esn Verona.

È capitato a tutti di camminare e imbattersi in rifiuti di qualsiasi genere. La prima reazione è quella di sbuffare tra sé e sé, la seconda è lamentarsi ad alta voce, la terza, invece, ha un nome preciso: Clean Up Day. Si tratta dell’iniziativa tenutasi al Parco Bosco Buri di Verona e organizzata da Ecospiracy, un gruppo di cinque ragazze e ragazzi veronesi tra i 24 e i 26 anni, che hanno deciso di aiutare concretamente l’ambiente.

Eco Spiracy al Clean Up Day.

Ecospiracy non è né un’associazione né un comitato. È nato ad aprile 2021 con la volontà di trovarsi tra amici e riqualificare alcuni luoghi a favore di tutta la cittadinanza: dal Forte San Mattia, a Bosco Buri e Ponticello. Il gruppo accetta inoltre segnalazioni da chiunque attraverso la loro pagina Instagram. «Venivamo tutti da un periodo di lockdown – spiega Davide Turrina, referente di Ecospiracy – quindi il progetto era ovviamente aiutare l’ambiente, però poteva essere anche un momento per incontrare nuove persone».  È proprio in questo modo che nasce l’attività del Clean Up Day, la cui idea di fondo è tanto semplice quanto efficace: rimboccarsi le maniche, indossare un paio di guanti e iniziare a raccogliere tutto ciò che può danneggiare l’ecosistema.

Il Clean Up Day di domenica 27 marzo ha raccolto giovani provenienti da diversi Paesi, con esperienze e studi differenti. Nella riqualificazione di Bosco Buri si sono impegnate infatti, insieme ad Ecospiracy, altre due associazioni che fanno della sostenibilità uno dei capisaldi delle loro attività: Univr for Sdgs, un gruppo studentesco nato nel gennaio 2022 all’Università di Verona la cui mission è promuovere e diffondere i 17 obiettivi individuati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile del pianeta; Esn Verona, la rete degli studenti Erasmus a Verona  che ha tra i suoi fini quello di ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità sensibilizzando gli studenti internazionali. La convinzione comune è che sono le piccole cose a fare la differenza, perché raccogliere bottiglie e sacchetti di plastica, estrarre dal terreno gomme o altri oggetti altamente impattanti non richiede nessuna competenza particolare, ma soltanto una risorsa: il tempo.

«La collaborazione – racconta Francesco Molfese, presidente di Univr for Sdgs – è stata più semplice di quello che pensavamo. Creare e portare avanti questo tipo di associazioni ti dà l’occasione di creare network, una cosa che spesso viene sottovalutata, ma significa anche l’inserimento di persone nuove con età differente e provenienti da diverse facoltà. In questo caso, ha significato avere all’interno del nostro gruppo una persona che già conosceva la realtà di Ecospiracy, a quel punto non abbiamo fatto altro che unire i puntini: noi lavoriamo per la sostenibilità, loro lavorano per la sostenibilità, il risultato è stato inevitabile». 

Un risultato che, appunto, non è stato una casualità e vuole ampliarsi raccogliendo sempre più volontari perché, come spiega Alexandru Palii, membro di Esn Verona: «Siamo giovani, e forse anche per questo ci rendiamo conto molto bene di quanto il problema sia urgente. Io faccio parte sia di Esn che di Univr for Sdgs e ho deciso di partecipare a questo Clean up day perché solo lavorando insieme riusciamo a cambiare qualcosa. Quindi la speranza è di riuscire a organizzare sempre più attività insieme in futuro, a partire dalla bellissima giornata di oggi in cui siamo riusciti a raccogliere anche tante persone dell’Erasmus che si rendono conto di come il pianeta sia uno e sia per tutti, non solo nostro». 

I tre gruppi stanno delineando diversi progetti per chiunque abbia voglia di dare il proprio contributo nel cercare di promuovere la sostenibilità. Per loro questo significa, come prima cosa, osservare le realtà che già lavorano sul territorio e portare il loro aiuto, ma anche prendere il problema alla radice, lanciare iniziative in grado di informare e sensibilizzare le persone, perché solo la consapevolezza può fornire gli strumenti per migliorare.

Da parte di Ecospiracy c’è la volontà di organizzare altri Clean Up Day in varie zone della città, e riprendere le Chill Eco Zone, ovvero creare zone ecosostenibili su invito di altre associazioni per far conoscere le urgenze dovute ai cambiamenti climatici. Ma il progetto su cui più di tutti sta puntando è uno Swap Party, che potrebbe vedere la collaborazione con Esn Verona. È una proposta che si era già svolta nel dicembre 2021 e che, come racconta Davide Turrina, aveva avuto grande successo: «È nato in collaborazione con un negozio a Verona, il Lento Store, in via Leoncino; in sostanza ognuno poteva portare fino a dieci capi o oggetti che non usava più e scambiarli con altri di maggiore utilità. Alcuni oggetti rimasti li abbiamo tenuti per un prossimo Swap Party, mentre i vestiti li abbiamo donati a Villa Buri Onlus, che si occupa di dare sostegno a famiglie bisognose del luogo». 

“Il singolo può davvero fare la differenza?” è la domanda alla quale vuole rispondere l’incontro che Univr for Sdgs sta organizzando in università per maggio. «C’è sempre l’aspetto accademico della sostenibilità, che è e rimane fondamentale – racconta Molfese – però ci rendiamo conto che ci vuole qualcuno che sappia parlare ai giovani, che parli la nostra stessa lingua. L’ospite che abbiamo in programma di invitare farà proprio questo».  Inoltre, per fine ottobre c’è anche l’idea di creare una “biennale della sostenibilità”, un evento sull’isola recentemente riqualificata di San Servolo di due o tre giorni durante i quali si praticherà la sostenibilità.

Il momento di “rimboccarsi le maniche”, sia concretamente che simbolicamente, è questo. Ecospiracy, Univr for Sdgs e Esn Verona lo hanno capito e lavorano per puntare sempre più in alto, con azioni concrete sempre più grandi. Infatti, il successo di domenica 27 marzo è stato soprattutto l’unione delle forze di volontarie e volontari per ottenere un risultato da cui tutti traggono benefici: consegnare alle generazioni future un pianeta in salute.

Chiunque avesse interesse ad unirsi al viaggio può contattarli sulle rispettive pagine Instagram, perché parte della risposta a questioni importanti come quelle del cambiamento climatico e della transizione ecologica si trova nel fare rete, nello scambiarsi idee, diffondendo al tempo stesso consapevolezza e responsabilità.

Articolo di Alessia Soriolo

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