Cosa cambia per l’università con il nuovo decreto?

Polo Zanotto università nuovo decreto coronavirus
Polo "Giorgio Zanotto" dell'Università di Verona
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Il Governo ha prorogato le restrizioni e i divieti necessari a evitare il propagarsi dei contagi, andando così a sostituire le norme anti-contagio dell’11 giugno. Vediamo quindi che cosa cambia per gli studenti universitari.

di Ludovica Baldan

Il nuovo decreto ministeriale del 14 luglio, che proroga al 31 luglio 2020 le misure del Dpcm dell’11 giugno 2020, richiede una riduzione del numero di studenti nelle aule, in modo da assicurare la sicurezza degli studenti universitari.

La struttura organizzativa dell’Università di Verona, con l’aiuto del Consiglio degli studenti, sta riorganizzando gli spazi, in modo da garantire a tutti i corsi di studi un ritorno sereno nella città scaligera. Le disposizioni stabilite dal Governo prevedono, inoltre, l’impiego di mascherine, il mantenimento delle distanze personali e l’utilizzo di gel igienizzante per prevenire il contagio.

Prosegue inoltre il lavoro dell’Università di Verona per tornare nelle aule con l’inizio del nuovo anno accademico. L’offerta di formazione, fanno sapere dall’ateneo, sarà comunque erogata in modo da garantire sia la didattica in presenza, sia quella a distanza, per agevolare coloro che non avranno la possibilità di essere fisicamente presenti.

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