DERMATITE DA FREDDO: CHE COS’È E COME AFFRONTARLA

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Se ogni anno anche voi avete le mani rovinate dal freddo e vi lanciate disperatamente alla ricerca delle possibili cause e rimedi, questo è l’articolo giusto per voi. Scopriamo insieme alla dottoressa Fusano che cos’è la dermatite da freddo: quali ne sono i fattori scatenanti, come riconoscerla e curarla.

Si dice che le mani siano il nostro biglietto da visita. Sempre ben in vista, le mani sono capaci di attirare l’attenzione di chi abbiamo di fronte e di trasmettergli un’idea sulla nostra personalità. Per questo dedichiamo tempo e denaro alla nostra manicure, cerchiamo di mantenere la pelle idratata e indossiamo anelli che possano valorizzarci. Eppure nonostante tutti i nostri sforzi, ogni anno con l’arrivo dei primi freddi ci troviamo a combattere sempre contro lo stesso nemico: la dermatite da freddo.

La dottoressa Marta Fusano

Per questo abbiamo chiesto alla dottoressa Marta Fusano, specialista in dermatologia e venereologia, di spiegarci cos’è la dermatite da freddo, quali sono le sue cause, i sintomi e i rimedi per contrastarla.

L’intervista alla dottoressa Marta Fusano:

Che cos’è la dermatite da freddo e perché non deve essere sottovalutata?

La dermatite da freddo è la patologia della pelle più frequente causata dall’esposizione continuativa a basse temperature. Può manifestarsi in chiunque si esponga in maniera non corretta e continuativa alle basse temperature, ma soprattutto in chi ha una barriera cutanea già fragilizzata come i bambini o chi soffre di dermatite atopica o di eczema cronico. È una condizione che non va sottovalutata perché può essere anche molto intensa e fastidiosa e limitare le attività normali se coinvolge importanti come le mani.

Il freddo ne è l’unica causa oppure entrano in gioco anche altri fattori?

Il freddo è il fattore principale, in quanto induce una costrizione dei vasi sanguigni (un meccanismo messo in atto per ‘risparmiare calore’) che causa in via secondaria una riduzione degli apporti nutritivi e della formazione dei costituenti lipidici della barriera cutanea. Un altro elemento da considerare è la disidratazione cutanea dovuta alla ridotta umidità ambientale e al vento. Anche chi si lava spesso le mani o per lavoro le tiene immerse a lungo spesso ha la pelle disidratata. Altri fattori scatenanti sono l’esposizione a sostanze irritanti o allergizzanti.

 Quali sono i sintomi più comuni?

Pelle secca e arrossata che prude, che può presentare anche vescicole e crosticine. Nei casi gravi si possono formare dei tagli e delle spaccature (ragadi) molto dolorose. Colpisce principalmente le mani e le zone esposte maggiormente alle basse temperature ed agli agenti esterni, ad esempio il volto.

Quanto tempo può durare l’infiammazione?

Dipende da quanto dura l’esposizione al freddo e agli altri fattori scatenanti. Se si interrompe l’esposizione a questi fenomeni, con le corrette cure, l’infiammazione può risolversi in qualche giorno, altrimenti può durare anche mesi e diventare molto fastidiosa.

Cosa fare quando sulle mani compaiono ragadi o geloni che le fanno sanguinare?

In quel caso può essere indicata una cura con un unguento, che accompagna la guarigione del taglio e mantiene morbida la pelle circostante. In alcuni casi potrebbe essere necessaria anche una cura antibiotica locale, da valutare però con il medico.

Si può usare l’acqua calda per lavarsi le mani?

Consiglio di utilizzare acqua tiepida, non eccessivamente calda per il lavaggio, soprattutto se siamo stati appena esposti al freddo, per evitare uno shock termico e una vasodilatazione eccessiva e dolorosa.

L’uso di igienizzanti per le mani può peggiorare i sintomi?

Assolutamente sì. Come nel caso dei frequenti lavaggi delle mani, anche l’uso assiduo di gel igienizzati indebolisce la barriera cutanea e causa pelle secca e disidratata, oltre ad esporci a sostanze irritanti.   

La dermatite da freddo può essere legata anche a fattori allergici?

Si, chi soffre di dermatite allergica da contatto può avere già un eczema cronico ed una barriera cutanea più fragile e meno competente.

Riguardo ai vestiti, quali sono i tessuti da preferire e quali quelli da evitare?

Meglio favorire fibre più delicate sulla pelle e che garantiscano da un lato un buon mantenimento termico, dall’altro una giusta traspirabilità.

Quali sono le cure per la dermatite da freddo?

Nella fase acuta può essere necessaria una terapia cortisonica locale su prescrizione del medico. Nella fase cronica è importante utilizzare prodotti emollienti, idratanti e occludenti che vadano a ripristinare il film idrolipidico (il velo protettivo che ricopre la pelle di tutto il nostro corpo) e a ridurre la secchezza e la disidratazione.

I consigli pratici della nostra esperta:

  • Mantenere coperta l’area interessata: i guanti proteggono le nostre mani e vanno sempre indossati quando si esce all’area aperta o durante le faccende domestiche, per evitare l’eccessivo contatto con l’acqua e con gli altri agenti irritanti.
  • Ridurre al necessario il numero dei lavaggi: utilizzare detergenti delicati e rispettosi della barriera cutanea (non saponi) e asciugare accuratamente le mani.
  • Utilizzare creme idratanti ed emollienti dopo ogni lavaggio e più volte al giorno.
  • Ridurre il contatto con altri irritanti.
L’uso di creme idratanti per combattere la dermatite

Annachiara Bartocci

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