Il Consiglio degli Studenti cambia Presidente. Jenny Romeo mette tutti d’accordo.

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PASS Magazine ha avuto l’occasione di presenziare all’ESU Day del 30 Aprile, riuscendo così ad entrare in contatto diretto con molti studenti. Tra gli altri, abbiamo incontrato alcuni componenti del Consiglio degli Studenti, tra cui la nuova presidentessa, Jenny Romeo(UDU), che ha assunto la carica in seguito alle recenti dimissioni di Maria Giovanna Sandri. Chi è Jenny Romeo? Viene da Bolzano, classe ’94, studia Lingue e culture per l’editoria.

PASS: Hai assunto la carica di presidentessa del CdS da circa una settimana, cosa ti aspetti da questo mandato? Quali sarà il tuo apporto

Jenny Romeo: Le parole chiave sono: coinvolgere e collaborare. “Collaborare” perché voglio raggiungere la massima collaborazione all’interno del Consiglio, cosa che fino ad oggi non c’è stata. Voglio essere un punto d’incontro per tutte le liste che sono all’interno del CdS. “Coinvolgere” perché voglio assolutamente coinvolgere gli studenti, perché nonostante noi siamo studenti esattamente come loro, non ci vedono e non ci sentono vicini. Voglio invece che capiscano che siamo esattamente come loro e vogliamo aiutarci ed aiutarli. Oggi infatti siamo qui con il gazebo, perché è un’occasione per radunare tutti gli studenti: vogliamo dimostrarci attivi e presenti. Siamo pronti a ricevere qualsiasi suggerimento.

PASS: Qual è la priorità, ad oggi, del Consiglio degli Studenti? Qual è la prima cosa che farai da presidente?

J.R.: Il 7 Maggio, in aula T7 del Polo Zanotto, si terrà la presentazione del sondaggio sul CLA, promosso dal CdS. Ho lavorato personalmente a questo sondaggio, in quanto sono in Commissione CLA. Sappiamo che il CLA crea molti problemi – sia per la laurea che per gli esami stessi, – non solo agli studenti di lingue, ma anche a quelli degli altri dipartimenti. È quindi un modo per far conoscere il CdS e per far vedere che siamo pronti a collaborare e ad attivarci.

PASS: Come mai si è arrivati al tuo nome nel CdS? Come mai si è deciso questo cambiamento, a pochi mesi dall’insediamento del Consiglio?

J.R.: Maria Giovanna Sandri è stata presidentessa anche l’anno scorso; quest’anno, a pochi mesi dall’inizio del suo mandato, ha deciso di dimettersi, per ragioni personali, e non. È stato fatto il mio nome perché mi è stato chiesto di mettermi in gioco e candidarmi: la mia candidatura è stata accolta… non dico “calorosamente”, perché è un po’ difficile, all’interno di un Consiglio in cui ci sono ideologie e pensieri totalmente differenti. Però ho avuto l’impressione che non ci fosse una forte contrapposizione: la cosa mi ha fatto molto piacere, perché significa che stiamo iniziando a collaborare ed a sentirci più vicini, nonostante le liste a cui apparteniamo e nonostante le ideologie diverse che abbiamo, sia a livello politico che a livello personale.

PASS: Perché – in merito alle dimissioni della Sandri – hai detto “per problemi personali e non”?

J.R.: Perché comunque è stata spinta da ragioni che ha spiegato al Consiglio, che se volete conoscere potete chiedere a lei direttamente. Insomma… Non si sentiva più in grado di sostenere questo ruolo e si è dimessa, giustamente. Nel momento in cui non ti senti pronta a ricoprire una determinata posizione, e sai che un’altra persona la può ricoprire in maniera diversa e anche migliore di te… Ti metti una mano sulla coscienza e – giustamente – ti ritiri.

PASS: Credi che prima non ci fosse sufficiente coinvolgimento di tutti i gruppi?

J.R.: Non che non ci fosse coinvolgimento, ma che ci fossero troppi pregiudizi nei confronti della persona. Essendo io comunque un volto nuovo, determinati pregiudizi possono non esserci nei miei confronti, posso ricevere meno attacchi, che naturalmente ci sono comunque… Però penso di poter fare bene e che da parte degli altri ci sia un minimo di fiducia e di volontà di lasciarmi provare.

Abbiamo sentito anche Leonardo Frigo, vicepresidente del CdS, eletto in lista SUV.

PASS: Cosa ne pensi del cambio di presidenza?

L.F.: Penso che sia stata una cosa opportuna, perché dopo 2 anni che Maria Giovanna era presidente, non si era svolto ancora niente di concreto. Ha dichiarato di lasciare per motivi personali, ma forse non riusciva più ad essere figura di sintesi per il Consiglio.

PASS: Non aveva una maggioranza?

L.F.: No, una maggioranza magari ce l’aveva, ma non riusciva più a fare la sintesi del CdS. Inoltre, come figura di Presidente, era troppo, troppo schierata a livello politico.

PASS: Cosa ti aspetti da Jenny?

L.F.: Mi aspetto fatti concreti. Basta ad idee aleatorie, ma fatti concreti, come può essere la presenza del nostro gazebo all’ESU Day, oppure la nuova commissione per i servizi informatici. Poche cose, ma che possono essere percepite dallo studente.

Anche altri consiglieri, come Lino Faedda (Debug) e Damiano Rossi (Student Office) si sono dimostrati fiduciosi per i prossimi impegni del CdS ed hanno rimarcato la necessità di appianare le differenze fra le diverse liste. “Ora che siamo in Consiglio, non facciamo più parte di una lista, di uno schieramento, ma siamo al servizio degli studenti” – hanno dichiarato.

Infine abbiamo incontrato Maria Giovanna Sandri (UDU), ormai ex-presidentessa del CdS.

PASS: Abbiamo avuto la notizia delle tue dimissioni. Come mai questo passo? Rimani comunque nel Consiglio?

M.G.S.: Sì, rimango nel CdS e nel Consiglio d’Amministrazione, quindi porto avanti il mio lavoro di rappresentanza, con più forza di prima. Vengo da due anni di presidenza del CdS e la fatica si è fatta sentire. In più il Consiglio si è rimodulato, per cui per me era diventato piuttosto difficile essere figura di sintesi tra tutte queste forze politiche ed idee differenti, che adesso costituiscono il CdS, rispetto a prima. Quindi ho pensato di proporre un rinnovo della presidenza, per trovare una figura più fresca, che non avesse il mio trascorso politico e di rappresentanza. La speranza è che i lavori del CdS scorrano in maniera più serena e di dare ad altri la possibilità di mettersi in gioco, considerando che io avevo già due anni alle spalle.

PASS: Le tue dimissioni però sono arrivate solamente a 2-3 mesi dall’insediamento del nuovo consiglio. Cos’è cambiato in questo breve periodo?

M.G.S.: Non è cambiato nulla. Semplicemente abbiamo fatto una valutazione, come gruppo consiliare UDU, del fatto che le forze si erano modificate e si erano rese palesi in quei 2-3 mesi. Io ho percepito, in questa fase, di non essere più in grado di fare da figura di sintesi rispetto alla situazione che si era palesata in questi mesi. Considerato che in quei due mesi erano emerse altre persone che avevano voglia e che erano pronte (nonostante non avessero esperienza di rappresentanza, avevano comunque seguito le vicende del CdS per altre vie o nelle varie commissioni), abbiamo pensato di fare questo rinnovo. Il Consiglio si era appena insediato, per cui non si creava nessuna rottura, la continuità era garantita e penso che sia stata la decisione migliore. Infatti adesso il consiglio sta lavorando in modo molto sereno.

Miriam Romano, Alessandro Bonfante

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