La libertà di stampa è al centro dell’ecosistema

Libertà di stampa
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Durante la seconda giornata del Festival del Giornalismo, organizzato da Heraldo Magazine, gli ospiti hanno discusso nell’auditorium di San Fermo della libertà di stampa.

La libertà di stampa è stato l’argomento centrale degli incontri di sabato pomeriggio al Festival del Giornalismo di Verona, complice anche la data ravvicinata del 3 maggio della giornata mondiale per la libertà di stampa.

La Costituzione italiana tutela il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con ogni mezzo. Nonostante questo, nel 2022 l’Italia è scesa al 58esimo posto del World Press Freedom Index, una classifica annuale che valuta lo stato del giornalismo e il suo grado di libertà in 180 paesi del mondo. Anche per questo motivo, alcuni incontri del Festival del Giornalismo si sono focalizzati sull’importanza per i giornalisti di avere la libertà di poter fare un’informazione libera. 

L’incontro con Luca Perrino dell’associazione Leali delle Notizie

Beatrice Branca e Luca Perrino

La libertà di stampa è un argomento estremamente importante per Luca Perrino, presidente dell’associazione culturale Leali delle Notizie di Ronchi dei Legionari. Dal 2015 Leali delle Notizie organizza il Festival del Giornalismo a Ronchi dei Legionari che si terrà dal 14 al 18 giugno 2022 e che negli anni si è arricchito sempre più di ospiti ed eventi.

«Con il suo duplice significato Le-ali vuole evocare da una parte il viaggio ed il trasporto mentale che il giornalista o il lettore provano nel redigere o leggere una notizia, e, dall’altra, richiamare la necessità di essere veritieri e corretti nell’esposizione di un fatto, di qualsiasi fatto si tratti» si legge sul sito dell’associazione. 

Nel corso degli anni sono state numerose le iniziative promosse dall’associazione per sostenere la libertà di stampa. Nel 2018 è stato istituito il premio giornalistico Daphne Caruana Galizia, in onore della giornalista maltese uccisa in un attentato. Il premio viene assegnato ad un operatore del mondo dell’informazione che si sia distinto, in Italia come all’estero, con le sue inchieste e le sue ricerche, mettendo a repentaglio la sua vita e spesso anche quella della sua famiglia “solo” cercando di svolgere con onestà il proprio lavoro.

Nel 2019 è stata invece inaugurata una panchina della libertà di stampa con una funzione puramente simbolica. Nel 2021, infine, Leali delle Notizie, in collaborazione con il comune di Ronchi dei Legionari, ha creato una passeggiata della libertà di stampa ed espressione. L’associazione ha infatti deciso di installare 21 pannelli in giro per la città che raccontano le storie di giornalisti e operatori dell’informazione che hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro. 

Luana de Francisco e il giornalismo contro le mafie

Dopo Luca Perrino è seguito l’incontro con Luana De Francisco, giornalista esperta di cronaca giudiziaria e autrice di Mafia a Nordest, insieme a Giuliano Gargano, Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto.

Da sinistra: Ernesto Kieffer, Luana De Francisco e Giuliano Gargano

A differenza della mafia del sud Italia, nelle regioni del Nord la mafia si mimetizza e l’omertà si cementifica sulla base del reciproco approvvigionamento economico rispetto al clima di terrore che vige al Sud.

«La mafia oggi non è più solo la mafia delle stragi. Oggi la mafia non è più in conflitto con lo Stato e le istituzioni, ma cerca dialogo e alleanze con queste» riporta Luana De Francisco. 

Essendo la mafia ormai diventata un nemico invisibile e fortemente radicalizzato all’interno del tessuto imprenditoriale della società, risulta ancora più complicato per i giornalisti portare alla luce le azioni criminali delle organizzazioni mafiose. 

Nel territorio del Nordest in particolare, la mafia si è infiltrata nelle aziende del settore edilizio e dei rifiuti. Solamente nella regione Veneto si conta il 19,5% delle aziende criminali in Italia. Come sottolineato da Giuliano Gargano «l’animo del Veneto di fare schei ha agevolato le infiltrazioni mafiose». Questo ha dato vita al fenomeno della “mafia a chiamata”, in cui l’imprenditore non è più solo una vittima, ma partecipa attivamente alle attività criminali in cambio di favori economici. 

Come evidenziato da Gargano però «l’imprenditore ha la presunzione di poter collaborare con queste persone fino a che ne ha bisogno. Invece una volta che ti metti in contatto con la mafia non ne vieni più fuori».

Yulia Demidova e la libertà di stampa in Russia

Elena Guerra insieme a Yulia Demidova

La seconda giornata di Festival del Giornalismo si è conclusa con l’incontro di Yulia Demidova, una giornalista russa radiofonica freelance che ha lavorato a Mosca come corrispondente per la televisione giapponese Nhk, occupandosi della politica russa degli ultimi 25 anni.

Demidova ha raccontato come, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, la Russia si fosse avvicinata molto alla democrazia. Negli anni 90 infatti la libertà di stampa non era censurata e i giornalisti potevano muovere delle critiche nei confronti delle autorità russe senza rischiare di essere perseguitati per questo. 

La condizione della Stampa in Russia cambia però quando Putin diventa Presidente nel 2000. Il cambiamento è stato radicale ed immediato. Nel 2001 venne completamente cambiato il consiglio di amministrazione di una rete televisiva privata che in passato aveva criticato il presidente Putin. 

Con il passare degli anni quindi, Putin ha trasformato tutti i giornalisti delle imprese pubbliche in «fantocci per fare propaganda» commenta Yulia Demidova. 

Secondo Demidova, ora è impossibile parlare di stampa e informazione in Russia perché tutto ormai è solo propaganda. «I giornalisti che negli scorsi anni sono riusciti a lasciare il paese continuano ad operare dall’estero, ma chi è rimasto non può più essere definito giornalista. Sono solo burattini alle volontà di Putin» ha dichiarato al termine dell’incontro Demidova.

Gli incontri della seconda edizione del Festival del Giornalismo di Verona proseguono fuori le mura della città scaligera dal 20 al 22 maggio.

Venerdì 20 maggio a Legnago con l’incontro di Matteo Zilocchi “A 30 anni dalle stragi diCapaci e via D’Amelio cosa è rimasto della lotta alla Mafia?”.

Sabato 21 maggio a Soave con Micaela Faggiani, Paolo Lambruschi e William Beccaro.

Domenica 22 maggio a Bardolino con Alessio Lasta e Attilio Geroni. 

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