Pallavolo: sport minore o nuovo sport nazionale?

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Una riflessione sull’attenzione mediatica riservata ai pallavolisti in Italia

di Jessica Turato ed Elisa Buletti

Nella classifica degli sport più seguiti in Italia, al primo posto troviamo il calcio, sport nazionale per eccellenza. Stando ai dati dell’Istat degli ultimi anni, a seguire abbiamo il tennis, poi il rugby, la pallacanestro, la Moto Gp e la Formula 1 . E la pallavolo?

Ecco cosa ne pensa Elisa Buletti, collaboratrice di Pass Magazine e studentessa al terzo anno di Lettere all’università di Verona.

«Quando non sono a lezione o a studiare, molto spesso sono in palestra a giocare per la squadra di pallavolo dell’università. Siamo una quindicina di ragazze e abbiamo preso un impegno non da poco che ci occupa per almeno tre sere alla settimana. Il livello delle nostre partite non raggiunge sicuramente vette stratosferiche, giochiamo in una categoria minore, la seconda divisione, e noi stesse paghiamo per giocare (200 euro annuali, per gli interessati a iscriversi!). Eppure, se per il calcio si parla molto dalla serie A ai campionati provinciali, lo stesso non si può dire per la pallavolo che a volte viene considerata, suo malgrado, uno sport minore».

Ne sono un esempio i mondiali che si stanno svolgendo in questo periodo, ai quali i media non hanno dato particolare interesse.

I numeri parlano chiaro. I palazzetti italiani in cui si sono tenute le partite del mondiale maschile 2018, prima a Roma, poi Firenze e Torino, hanno sempre registrato il tutto esaurito: si parla, ogni volta, di più di 12 mila spettatori. In tv, le partite trasmesse su Rai2 hanno riscontrato uno share che si aggirava costantemente sui 2 milioni di telespettatori. Numeri che non possono passare inosservati.

Eppure sembra esserci sempre una certa reticenza da parte dei media a parlare di questo sport. Testate come La Gazzetta dello Sport, Tuttosport e il Corriere dello Sport, dopo diverse vittorie consecutive degli azzurri, ad esempio, preferiscono ancora dedicare la prima pagina al calcio con titoloni, rilegando le notizie sulla pallavolo in una civetta sul taglio basso, con la promessa di parlarne più avanti. La stessa scarsa attenzione è data dai telegiornali: spesso la notizia di una vittoria la si ascolta fin troppo velocemente tra un annuncio calcistico e un altro. Si è cominciato forse da poco a parlare un po’ di più dell’esperienza femminile ai mondiali, dopo che le “ragazze terribili”, così come vengono chiamate dai cronisti di Rai2, hanno portato a casa una vittoria dopo l’altra e si sono aggiudicate la semifinale. Ma è un interesse che arriva in ritardo, e che purtroppo è facile intuire svanirà non appena l’esperienza dei mondiali sarà conclusa. E molto probabilmente la pallavolo, di qualsiasi categoria, tornerà al suo “temuto” ruolo di sempre, quello di sport minore.

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