Perché fare l’Erasmus

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Diario di bordo da Madrid

Articolo comparso nella sezione “Backstage” del n°48 di Pass Magazine

di Chiara Gianferrotti

Quando decisi di partire per l’Erasmus non avevo assolutamente idea di cosa potesse aspettarmi. Ho inviato la domanda perché mi è sempre piaciuto viaggiare e soprattutto mettermi alla prova, lontana da casa. Oggi, nel pieno del mio quinto mese a Madrid, posso dire che è la decisione più bella che io abbia mai preso.

Inizialmente le paure erano tante: ero addirittura convinta di voler ridurre il mio periodo di mobilità da 9 a 5 mesi. Che illusa, adesso se potessi, lo prolungherei una vita intera! Prima della partenza le sensazioni sono sempre contrastanti: la voglia di immergersi in questa nuova vita, ma anche la paura di lasciarsi dietro la realtà di tutti i giorni e di non essere all’altezza. Per non parlare dei problemi burocratici, dei documenti, ma soprattutto dell’ostacolo più grande di ogni Erasmus: trovare un appartamento.

Arrivi e inizi a decorare la tua nuova stanza con le foto di chi hai lasciato a casa e a cercare nelle nuove persone e luoghi ciò che ti manca. I primi giorni provi a riempire il vuoto che senti piano piano crescere. Inizi a fare cose con gente super diversa da te, che pensi non avresti mai conosciuto nella tua vita. E la diversità diventa abitudine. Una bellissima abitudine che ti fa conoscere e ti fa sorprendere di te stesso.

Trovi una nuova famiglia. O meglio, è la tua nuova famiglia che trova te. Ognuno viene da un posto diverso, ognuno ti regala qualcosa. Non smetterò mai di ringraziare le incredibili persone che ho conosciuto a Madrid, mi hanno dato la possibilità di capire che insieme possiamo spaccare il mondo.

Ogni persona che incontri ha una storia, è alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, o semplicemente di un posto nel mondo. Ogni persona ha un vuoto. E se c’è qualcosa che unisce gli studenti Erasmus, è precisamente la voglia di riempire quel vuoto.

Questa esperienza mi ha dato la possibilità di crescere, di sentirmi libera di essere me, di imparare una nuova lingua, di studiare materie diverse, di trovare amici in ogni angolo del mondo.

Partite, partite, partite. Inviate la domanda, fatevi coraggio e partite. Le paure vi accompagneranno nel vostro bagaglio ma grazie a loro sarete capaci di alzarvi e andare verso qualcosa di meraviglioso. La persona che sale sul volo di andata, mai sarà come quella scende dal volo di ritorno. La persona che torna dall’Erasmus è una nuova versione di sé stesso, prima ancora nascosta. Quando vivi tutto questo, quando diventa tuo, quando la tua vita cambia, è qui che lo capisci: Once Erasmus, Always Erasmus.

Immagine di copertina di Luca Milani

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