La routine da quarantena ci mancherà?

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Sembrava impossibile fino a qualche settimana fa, ma in molti non sono pronti a riprendere la quotidianità di un tempo. Cosa ne pensano gli studenti univr?

Come sappiamo, il Governo sta lentamente allentando le restrizioni negli spostamenti e la reclusione forzata dei cittadini nelle loro abitazioni. Nonostante la situazione sia ancora lontana da un lieto fine, la sensazione è quella di riappropriarsi piano piano della quotidianità che ci eravamo creati pre-quarantena.

C’è chi attende con ansia di poter tornare a vedere gli amici e nel frattempo sfrutta il tempo fuori casa per fare una bella passeggiata. Chi va a trovare i parenti dai quali era rimasto separato per settimane. Chi pianifica, con ottimismo e anche quella giusta dose di speranza, gli aperitivi e il cinema del weekend dei prossimi mesi. Ma c’è anche una considerevole fetta di persone che si trova disorientata e addirittura spaventata, se pensa di tornare a pieno ritmo alla routine che aveva una volta. Che sia per la frenesia di quelle giornate o perché ormai ci si è abituati ad una suddivisione “casalinga” della giornata, potrebbe non essere semplice dire addio alle nuove abitudini consolidate.

Se per i primi restare a casa significa gestire la mancanza di libertà e di possibilità, nonché convivenze forzate e prolungate, per i secondi significa aver riscoperto una sorta di equilibrio mentale. La praticità di organizzare i compiti giornalieri senza doversi spostare può essere rassicurante. Non stiamo parlando di chi già prima della reclusione non usciva spesso e non amava le situazioni di aggregazione, ma di chi si è adattato, dopo un primo momento di disorientamento e preoccupazione, ad una nuova realtà. Tanto che adesso si trova in difficoltà a tornare indietro.

E gli studenti univr?

Tra le mura di casa abbiamo gran parte di quello che ci è caro, dagli oggetti che ci ricordano un episodio importante alla possibilità di connetterci col mondo esterno attraverso un semplice collegamento Internet. Dover pianificare un’intera giornata partendo da questi presupposti ci permette di avere a portata di mano uno spazio adibito a palestra per i nostri allenamenti; un divano in cui sprofondare per guardarsi una serie tv; un giardino o un terrazzo su cui abbronzarsi.

Ma non è tutto rose e fiori per gli studenti universitari: la casa per loro è anche luogo di studio e concentrazione, perfino sede di esame e di laurea. C’è chi era già abituato a passare ore e ore in pigiama su un libro che non ne voleva sapere di entrare in testa, e chi invece era nella stessa disperazione ma in biblioteca, confortato magari da un compagno di corso pronto ad offrire una spalla su cui piangere (o uno spritz a fine giornata).

La Redazione ha chiesto agli studenti come si sentissero in merito ad un eventuale termine definitivo della quarantena. Il sondaggio di Instagram ha raccolto questi risultati:

Alla domanda “Questa routine da quarantena mi mancherà?” il 54 % ha risposto di sì, mentre il 46 % ha votato il contrario.

Non resta che aspettare e vedere cosa ci porterà il futuro. L’importante: non perdere la speranza, trarre il buono da un periodo riflessivo e casalingo, ma entusiasmarsi anche per quello che ci attende fuori dalla porta.

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