“Smettetela di farci la festa”: perché il rispetto deve esserci sempre.

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In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, l’ateneo di Verona propone dall’1 al 15 marzo la mostra “Smettetela di farci la festa”. 

Per celebrare il mese di marzo dedicato ai diritti delle donne e nello specifico la giornata dell’otto, l’ateneo di Verona presenta la mostra “Smettetela di farci la festa. Di discriminazioni di genere” presente negli spazi della Biblioteca Frinzi dall’1 al 15 marzo. Un omaggio occasionale alle donne nella sola giornata dell’8 marzo non è sufficiente perché le donne combattono ogni giorno contro ingiustizie costanti, contro violenze fisiche e psicologiche. 

Le opere esposte alla mostra, visitabili tutti i giorni dalle ore 8.30 alle 23.30, sono a cura di Stefania Spanò, illustratrice femminista, conosciuta con il nome di Anarkikka. I suoi disegni vogliono raccontare come la figura della donna venga spesso relegata a ruoli minori, nel lavoro e non solo. La discriminazione subita dalle donne è frutto di una mentalità maschilista, che fa del linguaggio l’arma più tagliente da scagliare contro la comunità femminile. Anarkikka ribalta titoli di testate giornalistiche e luoghi comuni fissati nella cultura di tutti i giorni, che inducono a pensare che la colpa non sia dell’uomo che ha commesso l’atto di violenza, ma della donna che “se l’è cercata”. Le parole alimentano una violenza che nonostante i passi avanti fatti dalle donne nell’ottenimento di diritti specifici, vive ogni giorno nella mente di coloro che minimizzano le differenze che esistono tutt’ora nella nostra società. Nella loro semplicità, queste opere vogliono mostrarci come spesso passino inosservati atti di gelosia o commenti discriminatori. Purtroppo piccoli atti di violenza psicologica e forme di possesso mal interpretate come “troppo amore” sfociano in tragici eventi come femminicidi e contribuiscono ad aumentare il timore delle donne verso i loro stessi compagni, gli uomini che tanto dovrebbero rispettarle. L’artista ci mette di fronte all’immobilità della società nello sradicare i significati nascosti dietro tutte queste frasi, ci vuole far capire quanto questi valori siano da considerarsi effettivamente corretti. 

Alcune delle illustrazioni presenti alla mostra nella biblioteca Frinzi.

Il Comitato unico di garanzia dell’Università di Verona si è avvalso della collaborazione degli assessorati di Parità di genere e Pari opportunità del Comune di Verona, autori del programma di manifestazione 8 marzo 2023. La rivoluzione è donna”. Nell’organizzazione della mostra ha un ruolo importante l’associazione “Isolina e…” che prende il nome da Isolina Canuti, una ragazza veronese vittima di omicidio da parte di un capitano dell’esercito, all’inizio del 900, poichè la sua gravidanza risultava scomoda. Dal 2013 Isolina lotta per contrastare il crescente aumento del fenomeno sociale del femminicidio. Inoltre, si impegna in prima linea a combattere affinché vengano presi dei provvedimenti legislativi, costituendosi anche parte civile nei processi penali contro gli autori di femminicidio. Per dare alle donne la voce forte che meritano. 

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