Un nuovo scopo per la moda: la sostenibilità

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Con Matteo Ward la rivoluzione della moda parte da Vicenza

di Francesco Novella

Articolo comparso nella sezione “Ateneo” del n°49 di Pass Magazine

Matteo Ward, 29 anni, si presenta giovedì 22 marzo in aula magna a Polo Zanotto in modo informale e giovane, vestendo di rosa. I capi che indossa non sono solo un fatto estetico, ma espressione del suo pensiero. Sogna di rifondare il sistema moda, centrandolo sulla sostenibilità ambientale, sui diritti del lavoratore e su una nuova coscienza del consumatore.

Dopo essersi licenziato da manager per Abercrombie & Fitch, nel 2015 fonda la sua start-up, Wrad. Ma facciamo un passo indietro: è possibile abbandonare una posizione del genere per inseguire un sogno? Ebbene sì, dice lui stesso: «Ѐ stato come un dovere per me e per il mondo intero». E prosegue: «Agli ignari consumatori non viene mai detto che il prezzo dei capi che acquistano è spesso pagato con le stesse vite dei lavoratori nel sud est asiatico, non viene mai detto che l’industria della moda è la seconda più inquinante al mondo, non viene mai detto che per produrre un paio di jeans si consumano 9000 litri di acqua».

«Care what they know» e «You can do better than this» sono gli slogan comunicativi di Wrad: il primo sottolinea come la conoscenza e la coscienza delle persone sia importante per rinnovare un sistema, il secondo è una molla interiore a non accontentarsi delle circostanze.

La formula alternativa che nasce da questa iniziativa italiana, vicentina in particolare, è centrata sul principio di economia circolare. Prodotti di scarto di altre lavorazioni industriali, come ad esempio la grafite, vengono riutilizzati come materia prima per la produzione tessile. Ѐ il caso del progetto “Graphi-Tee”, avviato da Wrad, che sfrutta una tecnica di tintura basata sulla grafite naturale, già conosciuta e applicata dagli antichi Romani. Questo processo abbatte l’inquinamento chimico dei coloranti che di norma vengono utilizzati nell’industria tessile e minimizza il dispendio delle risorse naturali complementari utilizzate per la produzione.

Wrad non è solo un’idea che funziona, è una rivoluzione. L’idea è inoltre stata proposta come una delle quattro start-up globali che presenterà il suo progetto quest’estate al palazzo di vetro dell’Onu. Non possiamo rimanere indifferenti davanti a un’innovazione di così grande impatto, e Matteo ci esorta a diffondere la notizia: «Parlatene – ha detto –, prendete coscienza di ciò che vi circonda e non accontentatevi».

 

 

Fotografia di Francesco Novella @therealnovellaphotos

 

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