Phoebe Philo: il ritorno

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Questa settimana, per il ritorno della rubrica di moda di Pass Magazine, si parlerà dell’atteso ritorno di Phoebe Philo sulle scene della moda. 

È il 1997 quando Phoebe Philo, dopo essersi laureata in design, alla Central Saint Martins di Londra, decide di trasferirsi a Parigi per iniziare a lavorare da Chloé come assistente di Stella McCartney

Phoebe Philo

Ci impiegherà solo quattro anni per diventarne la creative director. È proprio sotto la sua guida che il brand acquisisce fama a livello internazionale, grazie al suo design caratterizzato da una femminilità semplice, senza troppe pretese. 

Tra le creazioni di maggior successo per Chloé, c’è sicuramente la borsa Paddington. Diventa l’accessorio del momento, con una lista di attesa per ottenerla lunghissima e che manda le vendite alle stelle in breve tempo. 

Borsa Paddington, Chlloé, 2005

Phoebe Philo non si è mai lasciata influenzare dalle mode del momento, ma ha sempre preferito seguire una linea semplice, ispirandosi a ciò che per lei era importante nei momenti creativi. Un luogo che segna i pezzi da lei creati è il Portobello market, in cui era solita passeggiare fin da bambina. I vari pezzi vintage che vede li trasforma poi in vestiti con stampe floreali, come alcuni disegnati per Chloé. Il suo successo fu rapido e strabiliante tant’è che nel 2004 viene premiata come British Designer of the Year ai British Fashion Awards

Nel 2006, decide di prendersi due anni di pausa dalla moda, per dedicarsi alla sua famiglia. Al suo ritorno, le viene assegnata la conduzione di Céline da LVHM (Moët Hennessy Louis Vuitton), la holding multinazionale che si occupa di beni di lusso. 

C’era bisogno di un’operazione di rivitalizzazione, di cui Philo si fa carico a condizione di poter lavorare a Londra pur sfilando a Parigi. Nel 2009 viene lanciata la prima collezione sotto la sua direzione, caratterizzata da un utilizzo di colori minimal, funzionalismo delle forme e un mix di materiali, giocando però con stampe e forme senza mai cadere in eccessi, che rendono le sue creazioni facilmente riconoscibili. 

Céline, sfilata primavera/estate 2016

Tra i vari pezzi da lei creati, molti dei quali diventati immediatamente must have, troviamo scarpe col pelo che hanno contribuito alla nascita del trend delle “ugly shoes” (scarpe brutte), dei vestiti a sottoveste di seta che hanno aperto la strada a un altro trend, quello dell’ “underwear as outerwear” (biancheria come vestiti). La sua visione della donna, è quella di una donna forte e indipendente, che mantiene la sua sensualità senza cadere nei classici stereotipi portati avanti dal genere maschile.

Il suo ritiro dal panorama del fashion viene annunciato nel 2017, ma non è un addio. Torna quattro anni dopo con l’annuncio dell’apertura di un suo brand. 

Nella collezione di ritorno, debuttata ufficialmente il 30 ottobre, possiamo ritrovare il suo stile minimalista, androgino, a volte un pò freddo e con un velato senso aristocratico, con top in seta assimetrici, vestiti in pelle e completi maschili, che rispecchiano effettivamente le aspettative di tutti i critici e delle cosiddette philophile, le fan di Phoebe Philo, senza creare nulla di sbalorditivo, rimanendo fedele a sé stessa e rimarcando il suo stile da cui molti hanno preso ispirazione negli anni. 

Phoebe Philo, campagna collezione A1, 2023


Nel suo nuovo progetto si vede un’attenzione e una responsabilità sia sul piano sociale che su quello ambientale: Phoebe dichiarando di voler creare vestiti che durino nel tempo, minimizzando gli sprechi con varie policies e un occhio di riguardo anche per quella che è la supply chain (filiera).

Articolo a cura di Dumitru Ciutac

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