Carenza di medici: l’incontro tra atenei e Regione

dottore carenza medici
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Nuovo capitolo per l’annosa questione della carenza dei medici, legata con filo diretto al tema delle iscrizioni all’Università e delle scuole di specializzazione.

I Presidenti delle Scuole di Medicina e Chirurgia delle Università di Padova e Verona ed i Presidenti degli Ordini dei Medici della Regione Veneto si sono riuniti, in Regione Veneto con l’assessore Lanzarin su delega del presidente Zaia, e con il dott. Domenico Mantoan ed il dott. Claudio Costa per formalizzare proposte consensuali e operative volte a risolvere le carenze di medici specialisti oggetto delle recenti delibere della Regione Veneto.

Premesso che la formazione dei medici e dei medici specialisti non può prescindere dalle normative vigenti che la pongono in capo all’Università ed alle relative Scuole di Medicina e Chirurgia, i Presidenti riconoscono la criticità della situazione attuale e la necessità di collaborare fattivamente con la Regione proponendo soluzioni operative capaci di risolvere le carenze straordinarie, da intendersi come transitorie, rimanendo all’interno del quadro normativo nazionale ed europeo (in particolare il DLg 368/99 ed il DL 402/2017).

I punti esaminati durante l’incontro:
  • Riscontro nelle strutture sanitarie regionali delle carenze nelle singole aree specialistiche, ben specificando quelle che già rientrano nella rete formativa delle due Scuole e quelle che ad oggi non ne fanno parte.
  • Ricognizione da parte della Scuole del numero degli specializzandi che già stanno ruotando su tale rete e di quelli che potenzialmente, anticipando l’anno di rotazione all’esterno delle sedi istituzionali, potrebbero essere immessi nelle reti formative regionali.
  • Piena attuazione delle direttive ministeriali che impongono la turnazione degli specializzandi in tutte le strutture della rete formativa, con riconoscimento da parte dei Consigli delle Scuole di Specialità dei livelli crescenti di autonomia e di responsabilità individuale, in aderenza agli standard formativi europei. In tal modo sarà possibile un loro corretto inserimento nelle varie UOC e servizi territoriali e ogni altra struttura del SSR accreditata e identificate come strutture di sede, collegate e complementari che compongono la rete formativa a livello regionale o macroregionale, salvaguardando in primis gli aspetti inerenti la qualità della formazione, ma anche la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti.
  • Valutazione della possibilità di ulteriore ampliamento delle reti formative.
  • La stabilizzazione dei precari assunti/incaricati a vario titolo per poter determinare le reali esigenze di copertura degli organici.
  • Utilizzazione delle risorse economiche che paiono essere nella disponibilità della Regione Veneto, per aumentare i contratti regionali.

Alla luce del confronto le parti convenute hanno deciso di aprire un tavolo di lavoro tecnico Regione – Università e Ordini convocato lunedì 9 /9/2019 in Azienda Zero a Padova.

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