Storie di non amore: le sorelle di Mustang

Mustang
Mustang, 2015
Tempo di lettura: 6 minuti

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, il secondo appuntamento con la rubrica culturale di Pass propone Mustang: un film in cui l’aguzzino si cela in chi possiede lo stesso sangue delle vittime.

È l’ultimo giorno di scuola in un paesino della Turchia e per cinque sorelle adolescenti è arrivato il momento delle vacanze. Lale, la più piccola e voce narrante della pellicola, è triste perché sa che non rivedrà più la sua professoressa del cuore, prossima a un trasferimento a Istanbul. Le due si scambiano la promessa di rimanere in contatto e così la bambina riceve il nuovo indirizzo della donna. Subito dopo Lale e le sue sorelle decidono di andare alla spiaggia per festeggiare le vacanze estive, accompagnate da alcuni amici di scuola. Le ragazze si divertono spensierate e i ragazzi le sollevano sulle spalle per gioco, senza accorgersi però che qualcuno sta osservando l’intera scena attentamente. In poco tempo nel paese inizia a circolare la voce di alcuni comportamenti osceni tra i ragazzi. Una volta tornate a casa, le sorelle vengono quindi accolte aggressivamente dapprima dalla nonna, successivamente dallo zio. Quest’ultimo, violento e padrone della casa poiché tutore delle ragazze, picchia le tre sorelle più grandi, accusandole di essere delle poco di buono e di aver macchiato l’immagine della loro famiglia.

Da quel momento «tutto mutò in un battito di ciglia», afferma la voce fuori campo di Lale. L’indomani, Sonay, Selma ed Ece, le sorelle maggiori accusate di aver tenuto comportamenti inadeguati, vengono portate dal ginecologo per ottenere un certificato che attesti la loro verginità, senza il quale sarebbe impossibile farle sposare. A tutte e 5 viene proibito di uscire di casa, vedere gli amici e tornare a scuola. Tutti gli oggetti personali che potrebbero compromettere la loro condotta – come telefoni e trucchi – vengono messi sottochiave in un armadietto. Successivamente la nonna, che in fondo vuole proteggere le nipoti dal figlio violento, elabora un piano per allontanarle dallo zio e da quella casa il prima possibile: la donna progetta di accasare presto le sue nipoti, combinando i loro matrimoni. Ecco che all’improvviso si assiste a frequenti visite in casa loro da parte di donne che insegnano alle cinque sorelle come si cucina, come si cuce, come si compiace il marito. Le ragazze si sentono in gabbia, non hanno voce, non possono ribellarsi e non sanno come evadere da quella situazione. Solo Sonay, la maggiore delle sorelle, riesce a sgattaiolare pericolosamente fuori dalla finestra durante la notte, per incontrare uno dei ragazzi con cui era stata vista quel giorno in spiaggia. I due sono perdutamente innamorati e diventano sempre più intimi. La relazione però è clandestina. Quando lo zio la scopre, diventa ancora più aggressivo, e minaccia di morte il giovane.

Lale, insofferente a quella gabbia fatta di donne sottomesse e uomini padroni, escogita un modo per andare a vedere una partita allo stadio, con l’intento di vivere un’apparente normalità temporanea. Il calcio è la grande passione a cui Lale non vuole rinunciare e, sebbene lo zio le vieti di uscire di casa, lei si ribella. Convincendo pure le sorelle, di nascosto tutte e cinque riescono a evadere dalla loro “prigione”. Purtroppo però arrivano troppo tardi alla fermata del pulmino che le avrebbe portate alla partita e lo perdono. Quando tutto sembra ormai essere inutile, la più piccola del gruppo si affretta a fermare un camioncino rosso di passaggio, guidato da un ragazzo, Yasin, che acconsente di aiutarle a raggiungere il pulmino diretto allo stadio. Qui le sorelle si divertono, respirano per la prima volta dopo tanto tempo un’aria diversa, fatta di normalità e spensieratezza. È uno assaggio di vita lontano dallo zio padrone e dalla nonna, incapace di allontanarlo, opporsi e imporsi. Nel frattempo le telecamere le inquadrano rivelando in televisione la loro fuga alla nonna che, prontamente, grazie all’aiuto di una zia, riesce a evitare che lo zio se ne accorga.

Il giorno dopo, la nonna fa indossare alle ragazze degli abiti cuciti apposta per l’occasione, e decide di invitarle a prendere qualcosa al bar della piazza. Se dapprima appaiono confuse da questo comportamento inaspettato e ambiguo da parte di uno dei loro “secondini”, ben presto si rendono conto del vero scopo di quell’uscita: mettere le cinque sorelle in mostra per farle sposare il prima possibile.

Mustang film

E così non tarda ad arrivare il giorno in cui a casa si presentano i primi pretendenti per le sorelle maggiori Sonay e Selma. Se la prima si rifiuta categoricamente di sposare un ragazzo diverso da quello con cui si sta clandestinamente frequentando, la seconda si vede costretta ad accettare impotente il suo destino. Per Lale è chiaro che quella situazione non è accettabile e teme di perdere in poco tempo tutte le sue sorelle. Il giorno delle nozze, la sorella maggiore, avendo convinto la nonna a lasciarle sposare il suo innamorato, è felice e raggiante. Selma, invece, crolla nella depressione. Sebbene la sorellina cerchi di convincerla a mollare tutto e scappare insieme a Istanbul dalla professoressa, la ragazza immagina solo la furia dello zio se dovesse prenderle, rifiutando così la proposta. Inoltre, nessuna delle ragazze sa guidare, e pertanto sarebbe difficile attuare con successo la fuga: da questa osservazione, il piano di Lale inizia a prendere forma nella sua testa.

Ad aggiungere orrore a quella situazione, durante la notte, quando tutti dormono e le ragazze dovrebbero finalmente restare tranquille e al riparo dallo zio, Lale scopre che lui abusa di Ece, la terzogenita, la quale non riesce a ribellarsi. Come reazione, la ragazza, disgustata dal ricordo di suo zio nel suo letto, decide di avere rapporti con un ragazzo sconosciuto creandosi nel paese la fama della ragazza “leggera”. Nel frattempo, la sorellina più piccola, spaventata dal comportamento del loro aguzzino e dalla reazione di Ece, decide di prendere lezioni di guida da Yasin, solito passare con il suo camioncino vicino casa loro. Al suo ritorno però viene beccata mentre rientra di nascosto dalla finestra. Il giorno successivo la finestra viene sbarrata.

Incapace di vedere la luce in fondo al tunnel, e disgustata da quello che le ha inflitto suo zio, Ece prende la sua pistola e decide di porre fine a tutto il dolore che si porta dietro. Si suicida nella sua camera, gettando nello sconforto le sorelle e la nonna, complice di non aver denunciato suo figlio. La nonna è dunque ancora più decisa nel far sposare il prima possibile anche le ultime due nipoti, Nur e Lale, evitando loro la stessa sorte della sorella suicida. Lale però non accetta il volere della nonna: vuole fuggire a Istanbul, trovare la libertà, salvare sé stessa e la sorella Nur da quella gabbia.

Il giorno del matrimonio quindi, le due ragazze si barricano in casa scatenando l’ira dello zio, che si vede preso in giro davanti alla famiglia del promesso sposo, accorsa per le celebrazioni. Lale, cercando di chiedere aiuto al suo amico Yasin, gli telefona furtivamente con il telefono precedentemente recuperato di nascosto dall’armadietto sottochiave. La linea, tuttavia, viene interrotta bruscamente e si vede costretta ad agire il più velocemente possibile. Mentre lo zio, accecato dall’ira, cerca di irrompere nella casa, le due riescono a fuggire, rubando la sua macchina con la speranza di seminarlo. Lale e Nur hanno con loro pochi soldi e l’indirizzo di casa della professoressa. Ben presto però, complice la mancata esperienza di Lale, l’auto finisce fuori strada e le due sorelle, spaventate, si vedono costrette a nascondersi nella fitta vegetazione della campagna.

Ma ecco che arriva a salvarle Yasin, corso in soccorso subito dopo la telefonata allarmante. I tre, rapidamente, raggiungono la stazione degli autobus lasciandosi alle spalle l’orco che ha distrutto la loro giovinezza e tutti i ricordi preziosi e spensierati di quando le cinque sorelle erano unite e felici. Lale, grata di aver trovato in Yasin una persona buona e di valore, lo saluta per l’ultima volta, e prende con sua sorella l’autobus per Istanbul. Qui si ricongiungerà con la sua amata professoressa, ritrovando la serenità.

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