Pillole di Sostenibilità: l’economia circolare è solo un paradosso?

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Tornano anche quest’anno gli incontri dell’Ateneo sulla sostenibilità. Prodotti usa e getta ed economia circolare i temi centrali del primo incontro di mercoledì. 

È ufficialmente iniziato il ciclo di incontri “Pillole di sostenibilità”, organizzato dalla Commissione Rus (Rete delle Università Sostenibili) dell’Università di Verona.

Il primo appuntamento “Prodotti usa e getta: come educare al consumo responsabile?” si è tenuto mercoledì a Cà Vignal nel Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona. 

Lo scopo dell’incontro era porre l’attenzione su due dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU: “consumo e produzione responsabile” e “la lotta contro il cambiamento climatico”.

Nicola Frison, ricercatore a tempo determinato all’Università di Verona, ha aperto l’incontro affermando che:‹‹se continuiamo così, il nostro pianeta Terra non è sufficiente. Nei mesi di luglio e agosto ci siamo già mangiati tutte le risorse››.

Ad oggi la questione ambientale è posta sotto i riflettori e sono numerosi gli interventi da parte delle autorità. Tra i più recenti, vi è la direttiva SUP (Single Use Plastic) approvata il 4 novembre 2021, la quale vieta la vendita sul mercato di alcuni prodotti plastici monouso come ad esempio: bastoncini cotonati, bicchieri, tazze, piatti, posate, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini, contenitori per alimenti e bevande in poliestere espanso. Apparentemente non si potrebbe più organizzare una festa, ma questi prodotti in plastica sono stati proibiti, in quanto esistono dei materiali di produzione più sostenibili.

La questione rimane comunque spinosa: negli ultimi anni sono state prodotte circa 8,4 milioni di tonnellate di plastica in più. La pandemia veste i panni dell’antagonista anche nell’ambiente, perché è la responsabile di un aumento significativo dei rifiuti plastici. A causa dell’aumento degli acquisti online, sono inoltre incrementati notevolmente anche i packaging per consegnare i relativi prodotti. Gli imballaggi rappresentano infatti il 39,6% della domanda di plastica: ciò significa che è proprio questo il settore nel quale vi è il maggior dispendio di materiale plastico.

Negli ultimi anni sono state prodotte circa 8,4 tonnellate di plastica in più.

Molte aziende si stanno quindi indirizzando verso una scelta più green come l’eco-design, cioè la progettazione di prodotti che dalla loro nascita sono più facilmente riciclabili. ‹‹Per applicare veramente l’economia circolare dovremmo porci come obiettivo quello di riuscire ad avere il contenitore dell’immondizia vuoto›› ha detto Ivan Russo, docente dell’Università di Verona.

L’economia circolare si basa sul riutilizzo e sul riciclo delle risorse introdotte nel processo produttivo, al fine di ridurre gli sprechi. Questo pare essere l’obiettivo universale che non trova oppositori, ma purtroppo ancora oggi rimane un concetto più teorico che pratico. Tutti siamo sia attori che carnefici in questo processo e per risolvere concretamente la situazione dovremmo cambiare stile di vita

Come sottolineato da entrambi i relatori, è fondamentale un mutamento nel processo produttivo, ma anche dei nostri comportamenti in quanto cittadini. Dovremmo consumare responsabilmente, dando precedenza al riciclo e al riutilizzo, prima di rituffarci nel mercato, e infine praticare la raccolta differenziata, in quanto può fare veramente la differenza.

Il ciclo di incontri di “Pillole di sostenibilità” proseguirà nel 2022 mercoledì 2 marzo con il tema “Afghanistan: l’azione geopolitica dell’Europa” e si concluderà mercoledì 4 maggio con “Fare l’impresa: dall’individuo alla comunità sostenibile”.

Articolo di Martina Michelazzi

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